venerdì 29 gennaio 2010

Immanuel Kant


"Le intuizioni e i concetti costituiscono gli elementi della nostra conoscenza, così non possono esserci concetti senza intuizioni e intuizioni senza concetti".

"Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche come scopo, e mai come semplice mezzo".

"Abbi il coraggio di serviti della tua propria intelligenza!".

sabato 23 gennaio 2010

SMS e HAIKU

Se in un tempo lontano emozioni e confidenze venivano affidate ai fiumi di inchiostro confortanti, altre volte tormentati, della comunicazione epistolare, oggi invece, con buona pace del giovane Werther e dei suoi dolori, la lettera appare desueta, quasi preistorica. Le nuove tecnologie, le stesse che hanno permesso la creazione del "villaggio globale" (McLuhan, 1964), hanno invaso la nostra quotidianità condizionando abitudini e comportamenti. Nuove espressioni linguistiche più vicine al linguaggio orale, contratte e più veloci, hanno soppiantato quelle tradizionali.
Numeri, neologismi, simboli grafici e termini presi in prestito dall'inglese costituiscono gli ingredienti di una comunicazione che appare molto sintetica, ma anche ironica e originale, tale da assumere dei caratteri specifici.
Gli SMS (Short Messages service) si situano in una posizione intermedia tra lingua scritta e parlata (si parla infatti di "scritlato") , hanno un costo irrisorio e possono essere conservati nel tempo. Pensati in origine come un servizio accessorio, hanno acquistato autonomia e, pur nella brevità telegrafica che li caratterizza, hanno determinato una delle "rivincite" della parola scritta in un mondo che sembrava ormai dominato dal suono e dall'immagine. Sono divenuti anche mezzi per la trasmissione di messaggi pubblicitari e strumenti utili per le raccolte di beneficienza in occasione di emergenze locali e internazionali.
A causa del carattere conciso e misterioso gli SMS sono stati definiti simili agli haiku, brevi componimenti poetici giapponesi costituiti da 17 sillabe suddivise in tre gruppi: 5, 7, e 5 sillabe.
La perfezione formale rappresenta l'elemento caratteristico di questi brani fugaci ed ermetici, ma a differenza degli SMS, che presentano una funzione fatica e sono prevalentemente "goal-directed", gli haiku sono delle piccole opere di valore estetico e compositivo, ma infunzionali.


Televisione: fabbrica di icone



"La star è un essere unico e multiplo in cui ciascuno si identifica e che si identifica con tutti". La definizione di Séguéla può aiutare a comprendere le motivazioni dell'esistenza del gran numero di icone, che attraverso le continue esposizioni mediatiche sono soggette ad una sempre maggiore umanizzazione, ed entrano con prepotenza nell'immaginario collettivo, facendo proprie le categorie di atemporalità e universalità.
Quotidianamente i miti hollywoodiani, illustri scienziati, e persino l'apostolo della nonviolenza, Mahatma Gandhi, vengono fatti "resuscitare" dal mondo della pubblicità per simboleggiare valori e qualità morali.
La tecnologia moderna consente, infatti, di combinare spezzoni di vecchi filmati con immagini di attori contemporanei. Così può accadere, ad esempio, di vedere in televisione Giovanni rana che discute con Marilyn Monroe di pasta fresca, o si affaccia dal Cremlino accanto a Stalin.
Ormai non ci si stupisce più del fatto che la qualità di un prodotto commerciale sia testimoniata da personaggi passati a miglior vita da tempo, divenuti leggenda, che appaiono perfetti per il mondo ritoccato al computer, tipico dello spot pubblicitario: non commettono gaffe, non protestano, e soprattutto, costituiscono immagini imperiture di devozione collettiva. Quest'ultimo aspetto è così rilevante, da spingere qualcuno a ipotizzare che le icone costruite per soddisfare i bisogni di una società feticista, dedita a ridurre la bellezza a semplice merce di scambio, in realtà conducano un'esistenza tranquilla in qualche isola paradisiaca, restando in incognita.
Nell'affollato universo televisivo si sono affermate anche icone di più recente creazione. Un esempio emblematico è costituito dalla famiglia dei Simpson, personaggi dalla pelle gialla e gli occhi sporgenti creati nel 1985 da Groening. Il pubblico di tutto il mondo si riconosce in Homer e nella sua famiglia, emblema di tutto ciò che si vorrebbe, ma non si osa, essere.
Per i ragazzi quella dei Simpson è una famiglia di antieroi, che prendono le distanze dagli imperativi morali, sono politicamete scorretti, ma, allo stesso tempo, dimostrano di essere una famiglia unita. Sono stati annoverati dal Times tra le figure memorabili del XX secolo, rappresentano il cartone animato più longevo destinato ad un pubblico adulto, e, mentre i guadagni derivati dal merchandising di gadgets e magliette sono ancora elevati, il loro linguaggio continua ad influenzare espressioni del gergo giovanile. Inoltre, al di là della simpatia e dello spirito anticonformista di queste "icone di massa", il successo della serie va interpretato come un fenomeno emblematico della complessità postmoderna, poichè racchiude nei diversi episodi riflessioni legate ad una pratica culturale alta e bassa, presente e passata, sino a costituire, in alcuni casi, un vero e proprio specchio della realtà, che ci porta indirettamente a ridere, anche se con un pizzico di amarezza, dei nostri difetti e dei nostri comportamenti peggiori. Questa ironia rimanda indietro nel tempo, sino al teatro Elisabettiano, che suscitava ilarità portando sulla scena i vizi e le virtù di quella stessa società inglese che assisteva agli spettacoli.